Nel vivace e imprevedibile panorama politico argentino, la figura di Javier Milei emerge con prepotenza, catalizzando l’attenzione sia dei media che dell’opinione pubblica.
Con le elezioni presidenziali che si avvicinano, analizzare la reputazione online di questo controverso candidato diventa essenziale per comprendere non solo la sua ascesa politica, ma anche l’evoluzione del dialogo politico in Argentina.
In un’epoca dove la presenza digitale è tanto influente quanto le tradizionali apparizioni pubbliche, esplorare la reputazione online di Javier Milei offre spunti significativi sull’interazione tra politica, media e società nell’Argentina contemporanea.
Indice
Come posso gestire e migliorare la mia reputazione online?
Il 60% degli utenti afferma di non fidarsi di persone o imprese che ricevono commenti o recensioni negative
Il contesto: le elezioni in Argentina
Le elezioni presidenziali in Argentina sono state un evento significativo per la politica nazionale, evidenziando la tensione tra tradizione e innovazione.
In questo contesto, il peronismo e il kirchnerismo, movimenti storici del paese, hanno continuato a esercitare un’influenza importante.
Radicati nella cultura politica argentina a cavallo degli ultimi due secoli, questi movimenti si caratterizzano per una politica incentrata su interventi statali nell’economia e su una forte componente sociale.
Nel corso degli anni, tuttavia, si sono trovati a confrontarsi con il crescente malcontento per le sfide economiche e per una percezione di stasi politica.
Soprattutto il kirchnerismo, infatti, è diventato sinonimo della decrescita economica che accompagna Argentina e la sua reputazione finanziaria a livello mondiale.
In questo panorama, le figure emergenti come Javier Milei hanno iniziato a guadagnare popolarità, rappresentando una frangia dell’elettorato stanco delle solite promesse e desideroso di un cambiamento radicale.
Milei, con il suo approccio libertario, ha sfidato apertamente le norme e le politiche tradizionali, attirando un elettorato variegato, soprattutto tra i giovani e i sostenitori di un’economia di mercato più liberista.
Il risultato del primo turno elettorale: Javier Milei al ballottaggio contro Sergio Massa
Il risultato finale del primo turno elettorale, celebratosi il 22 ottobre 2023, vedono la vittoria di Sergio Massa, rappresentante di Unión por la Patria (UP), con il 36,68% di voti.
Al secondo posto, in maniera inaspettata rispetto ai sondaggi delle PASO di agosto, Javier Milei con La Libertad Avanza (LLA) a 29,98% di voti.
Si colloca al terzo posto la lista dell’ex presidente Macri, Juntos por el Cambio (JxC), con la candidata Patricia Bullrich, che raccoglie il 23,83% dei voti.
Dei senatori nazionali, i 3 seggi disponibili si ripartono tra Union por la Patria (2) e Juntos por el Cambio (1).
Per quanto riguarda i deputati a livello nazionale, invece, la situazione è più variegata: 16 seggi a UP, 9 a JxC e 9 a LLA di Milei.
L’ultimo seggio aggiudicato dal Frente de Izquierda y de Trabajadores – Unidad.
La partecipazione alle elezioni è la seconda più bassa di sempre, con soltanto il 79,14% di affluenza.
Chi è Javier Milei
Classe ‘70, Javier Milei è una figura controversa e polarizzante che ha fatto il suo ingresso in politica con uno stile diretto e sfrontato, sicuramente sopra le righe.
Politico, economista, scrittore, docente e conduttore radiofonico assimilato alle figure di Donald Trump e Jair Bolsonaro, punta il dito contro il socialismo e qualunque tipo di giustizia sociale.
Alle PASO (Primarie, Aperte, Simultanee, Obbligatorie) tenutesi a metà agosto, Javier Milei raggiunge il primo posto, conquistando il 30% degli elettori, contro il 21% di Massa e il 17% di Bullrich.
La sua carriera inizia nel campo dell’economia, dove si è fatto notare per le sue critiche aperte nei confronti del keynesianismo e per la sua preferenza per le teorie economiche libertariane e di scuola austriaca.
Milei ha utilizzato la sua esperienza e visibilità come economista e commentatore TV per costruire la sua piattaforma politica.
Si definisce anarcocapitalista e ultra-liberista e su questi pilastri ha plasmato i punti fondamentali della sua campagna politica.
Oppositore di kirchneristi e collettivisti, propone l’abolizione della banca centrale argentina e la dollarizzazione dell’economia nazionale per riuscire nell’ardua impresa di ridurre il debito pubblico.
“Lo Stato non è la soluzione, lo Stato è il problema”, dice in questo video pubblicato su TikTok nel quale spiega il suo piano di governo che include l’eliminazione della maggior parte dei ministeri argentini, che da 18 passerebbero a 8.
L’avversario di Milei: Sergio Massa
Sergio Massa, al contrario, si è fissato nell’immaginario collettivo e nel discorso di Javier Milei come il candidato dell’establishment.
Classe ‘72, la sua carriera politica è stata caratterizzata da una serie di ruoli chiave nel governo argentino, dove ha dimostrato una capacità di navigare abilmente il complesso panorama politico del paese.
A differenza di Milei, che entra in politica con l’elezione a deputato nazionale nel 2021, Massa è un veterano: la sua carriera inizia ufficialmente nel 1999, quando viene eletto deputato della provincia di Buenos Aires.
Candidato alle presidenziali del 2015 con il Fronte Rinnovatore da lui stesso fondato, si classifica terzo con il 21,39% e, alle successive elezioni del 2019, si ricongiunge con i peronisti nella coalizione del Fronte di Tutti.
Dal 2019 è presidente della Camera dei deputati della Nazione Argentina e nel 2022 viene nominato ministro dell’economia nel governo di Alberto Fernández, nell’estremo tentativo di gestire la difficile crisi economica in atto nel Paese.
Massa ha proposto un approccio che si allontana dalle politiche populiste e più radicali, focalizzandosi su un equilibrio tra riforme economiche e misure di protezione sociale.
Il suo programma ha sottolineato l’importanza di un’economia stabile, con una maggiore enfasi sulla lotta alla corruzione e sul rafforzamento delle istituzioni democratiche.
Secondo turno delle votazioni: il ballottaggio Milei vs Massa
Il ballottaggio tra Javier Milei e Sergio Massa viene rappresentato dai media e dai due stessi avversari come uno spartiacque nella politica argentina.
I risultati del primo turno delle elezioni hanno mostrato una chiara divisione tra le proposte radicali di Milei e l’approccio più moderato e istituzionale di Massa.
Secondo Javier Milei, questo si traduce in una scelta tra “libertà o casta”, dove evidentemente la casta è rappresentata da Massa e i suoi legami con l’establishment, da Cristina de Kirchner al presidente Fernández.
In un contesto di elevata polarizzazione politica, però, le alleanze e le strategie dei due candidati stanno ora giocando un ruolo cruciale.
Per contrastare la conferma del fronte kirchnerista, infatti, Milei ha ricevuto l’appoggio di Patricia Bullrich e dell’ex presidente Mauricio Macri.
Nelle dichiarazioni successive al primo turno delle votazioni, dalle quali Bullrich esce come la grande sconfitta al terzo posto, la politica reitera la necessità di appoggiare il cambio a qualunque costo.
Queste posizioni stanno però avendo un effetto contrario sulla reputazione digitale di Milei.
Il fondatore della Libertad Avanza, infatti, dovrà fare i conti con quella porzione di elettori di Milei che appoggiava a spada tratta la lotta contro la casta e i politici corrotti, inglobando in questo gruppo tutti coloro che avevano avuto una qualunque esperienza di politica precedente.
D’altra parte, Massa ha puntato a consolidare il suo sostegno tra i centristi e gli elettori più anziani, più preoccupati per la stabilità economica e sociale.
La Strategia Comunicativa di Milei
Javier Milei, con il suo stile comunicativo unico e spesso provocatorio, ha scosso il panorama politico argentino.
Il suo approccio alla comunicazione è chiaramente segmentato tra la sua presenza online e le sue strategie offline.
Questa dualità riflette una comprensione profonda del suo elettorato e un uso calibrato dei diversi canali per massimizzare l’impatto del suo messaggio.
In entrambi i casi, però, la comunicazione di Milei si è distinta per la sua aggressività e il suo stile diretto, spesso utilizzando retorica incendiaria per attirare l’attenzione sui suoi punti chiave, tutto l’opposto di altri politici come per esempio Pedro Sánchez.
Tuttavia, in questa seconda fase delle elezioni, i toni stanno decisamente virando verso uno stile più calmo, volto a coinvolgere anche le frange più moderate che appoggiavano la Bullrich.
Come Javier Milei ha giá vinto online
La campagna di marketing politico messa in atto da Javier Milei ha avuto dei risultati innegabili.
Il suo uso strategico dei social media ha giocato un ruolo fondamentale nel costruire e mantenere un forte seguito, in particolare tra gli elettori più giovani e digitalmente connessi.
Per questo, Instagram e TikTok sono state le due piattaforme più utilizzate per veicolare il messaggio di rottura con il sistema politico attuale di Milei.
ReputationUP, con il suo team di esperti in tutti gli ambiti della gestione della reputazione online, da sempre insiste su questo aspetto.
L’utilizzo di questo format da parte del candidato si distingue per alcuni elementi chiave:
- Interazione diretta: Milei utilizza i social per dialogare direttamente con i suoi sostenitori, rispondendo ai commenti e condividendo contenuti che mettono in risalto la sua personalità e l’immagine di leone che lui stesso ribadisce sempre.
Questo crea un senso di connessione personale e immediata tra lui e i suoi follower;
- Contenuti virali: attraverso l’uso di meme, video e post provocatori, Milei genera contenuti che diventano facilmente virali.
Questo non solo diffonde il suo messaggio, ma rafforza anche la sua immagine di politico anti-sistema e di rottura, che ha fatto molta breccia soprattutto tra i più giovani;
- Linguaggio chiaro e diretto: l’immagine di tutto ciò che appare sui social di Milei va accompagnata da un linguaggio semplice e spesso scurrile, di facile comprensione, con molte frasi memorabili.
Questa scelta dimostra la volontà di arrivare a tutti, con slogan che diventano anch’essi virali, come “Viva la libertad, carajo”.
La strategia, nel complesso, punta molto sulla creazione di vicinanza tra il politico e il popolo: non esistono barriere e questo dà l’idea che Javier Milei sarà letteralmente al fianco degli argentini.
Javier Milei su Instagram
Su Instagram, Javier Milei ha totalizzato 3.4 milioni di follower per il suo account ufficiale @JavierMilei.
Dal successo del primo turno elettorale, in soli 10 giorni, Milei ha guadagnato circa 300.000 followers.
Guardando soltanto all’ultima settimana, appare evidente che il tipo di contenuto pubblicato è molto vario:
- Foto che lo ritraggono in momenti cruciali della campagna elettorale insieme alle persone;
- Meme contro il candidato Massa;
- Manifesti dei prossimi incontri elettorali per il secondo turno;
- Video dal tono emotivo contro le politiche del kirchnerismo;
- Screen di tweet in suo sostegno, o citazioni di giornali.
Tuttavia, il post con il maggior numero di like (oltre 1 milione) è un cartoon che ritrae un leone che tiene in braccio un’oca che veste la bandiera dell’Argentina.
Si tratta di un disegno che celebra l’appoggio di Bullrich a Milei: il leone Milei, prende sotto la sua protezione Bullrich (e tutti gli altri anti kirchnerismo), per portare Argentina verso una nuova era di prosperità.
L’enorme numero di like è stato preso da Milei come un appoggio da parte dei votanti a questo endorsement.
Quando, durante una recente intervista, gli viene fatto notare come i likes non necessariamente corrispondono a voti, Milei ribatte che è certo che gli argentini capiranno l’urgenza di questa alleanza come unica misura in grado di sconfiggere il kirchnerismo.
Javier Milei su TikTok
La strategia di Javier Milei su TikTok dimostra la grandezza e l’importanza di integrare queste nuove piattaforme in qualunque strategia politica.
Con 1.5 milioni di follower e 13 milioni di likes, l’account ufficiale di @javiermileii è un fenomeno social.
Video brevi, lo sguardo dritto alla telecamera, poche frasi molto incisive spesso come risposta ad una domanda diretta.
La strategia social si dimostra complementare a quella offline: il personaggio Milei già esiste e le sue caratteristiche, così com’è, sono perfette per essere utilizzate sui social per conquistare un enorme pubblico.
Accanto al profilo ufficiale, però, la campagna comunicativa di Milei ha fatto affidamento anche su un secondo account: @elpelucamilei.
Con 2.4 milioni di follower e 44.7 milioni di like, questo profilo viene utilizzato per rafforzare l’immagine online di Milei e l’appeal sul suo pubblico digitale tramite la diffusione di video meno ufficiali, ma più impattanti.
Si tratta di short video nei quali si dà risalto alla parte più coriacea di Milei.
Dietro questa strategia, riproposta anche su Instagram (ma con meno seguitori), c’è un team di giovanissimi guidati dal 22enne influencer Iñaki Gutiérrez, che già aveva collaborato con Macri e Bullrich.
Javier Milei offline: la strategia nella classica campagna elettorale
Nelle sue attività offline, Milei adotta un approccio simile a quello offline, al quale aggiunge le classiche fasi di una campagna in loco.
Le caratteristiche di questa strategia sono:
- Eventi pubblici e raduni: Milei partecipa attivamente a eventi nei quali può interagire direttamente con il pubblico.
Questi eventi sono spesso caratterizzati da discorsi appassionati che evidenziano il suo carisma e la sua capacità oratoria, galvanizzando i suoi sostenitori con cori da stadio e slogan;
- Approccio populista: sul terreno, Milei adotta uno stile populista, cercando di creare un legame emotivo con le persone comuni.
La sua retorica nei discorsi pubblici spesso si concentra sulle sfide quotidiane degli argentini, dalla lotta contro la povertà e l’inflazione alla critica delle élite politiche;
- Media tradizionali: Milei non esita a utilizzare i media mainstream per raggiungere un pubblico più ampio.
Le sue apparizioni in TV e interviste radiofoniche gli permettono di raggiungere settori dell’elettorato che potrebbero non essere attivi online, in particolare le generazioni più anziane.
La strategia comunicativa di Javier Milei mostra chiaramente come il politico abbia saputo sfruttare al meglio sia i canali digitali sia quelli tradizionali per costruire e mantenere una solida base di sostenitori, alimentando costantemente la sua buona reputazione e la sua visibilità.
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Differenze tra la Comunicazione di Milei e quella di Massa
Rispetto al suo avversario Massa, Javier Milei adotta uno stile completamente differente che si può riassumere in questi punti:
- Approccio retorico:
Milei adotta un linguaggio provocatorio, rivolto a suscitare forti reazioni; Massa preferisce un tono più sobrio e diplomatico;
- Presenza sui social media:
Milei utilizza intensamente i social media per diffondere il suo messaggio e creare un rapporto diretto con i suoi sostenitori.
Massa, invece, ha un approccio più istituzionale e misurato nell’uso dei social media;
- Messaggi politici:
I messaggi di Milei sono focalizzati sulla necessità di un cambiamento radicale e su una critica feroce dell’establishment politico.
Massa, al contrario, punta sulla continuità, la stabilità e l’esperienza;
- Focus sui temi:
Milei si concentra maggiormente su temi economici, come la riduzione del debito pubblico e la liberalizzazione dei mercati.
Massa invece enfatizza una gamma più ampia di argomenti, inclusa la sicurezza sociale e le politiche di welfare.
Sostanzialmente, le differenze di approccio corrispondono alle differenze di visione e approccio politico.
Javier Milei: l’analisi
Per il monitoraggio della reputazione online di Javier Milei, l’analisi di ReputationUP si è concentrata sulle date dal 27 ottobre al 3 novembre, nel periodo successivo al primo turno delle elezioni
I parametri esaminati sono i seguenti:
- Risultati nel tempo;
- Sentiment analysis;
- Emozioni;
- Trend.
ReputationUP utilizza un software di monitoraggio della reputazione, RepUP Monitoring Tool, che analizza in tempo reale tutto ciò che viene detto in rete, combinando Big Data e Intelligenza Artificiale.
Risultati nel tempo
Nel periodo di tempo selezionato, le menzioni online su Javier Milei sono passate da 6.12 milioni a 3.17 milioni, con un calo del 48%.
Dopo il boom di menzioni successive al primo turno delle elezioni, la presenza online si è ridotta, in maniera inversamente proporzionale alle pubblicazioni realizzate da Milei sui social.
Queste, infatti, sono state intensificate negli ultimi giorni, così come la presenza televisiva.
Com’era prevedibile, si giocano le ultime carte prima dell’avvio dell’ultima tornata elettorale per chiamare a raccolta il maggior numero di supporter.
Keyword relazionate
Tra le keyword più comunemente presenti online, ricorrono tutte quelle che hanno caratterizzato la campagna politica di Javier Milei:
- Posti di lavoro, per la crisi occupazionale in Argentina;
- Governo di delinquenti, che è come Milei chiama i suoi avversari attualmente al potere;
- Mancanza di nafta, che i cittadini stanno affrontando a causa delle misure protettive decise da Massa e Fernandez;
- Argentini bene, che è come Milei si riferisce al suo elettorato, per differenziarsi dai delinquenti.
Come si può osservare nel grafico, le stesse keyword hanno accezione positiva e negativa.
Questo è dovuto dal fatto che gli stessi temi sono impugnati anche dagli avversari di Milei, per attaccare il candidato e screditare le sue posizioni.
Sentiment
La sentiment analysis calcola la percentuale di sentiment, positivo o negativo, generato dagli utenti sui social network.
Per Javier Milei, prevale un sentiment negativo, che riguarda il 29,1% delle menzioni.
Il sentiment positivo, invece, si attesta intorno al 7,3%.
Questi dati, in qualunque altra analisi, sarebbero indice di un forte danno reputazionale.
Nel caso di Milei, però, tale discorso non vale, poiché sin dal principio lui ha utilizzato questa “cattiva reputazione” per spingere nel suo discorso politico.
Emozioni
Quanto detto per il sentiment, trova applicazione nell’analisi delle emozioni.
Di fatto, osservando il grafico successivo, si nota come il sentimento predominante tra l’audience è l’affetto, seguito da rabbia e tristezza.
In linea di massima, questi dati possono essere letti come un’espressione di appoggio a Milei.
Anche la rabbia, infatti, si può ricondurre a un sentimento che Milei genera in risposta a temi chiave della sua campagna.
Secondo il discorso fatto finora, quindi, gli argentini non sono arrabbiati con Milei, al contrario lui ha risvegliato in loro una rabbia che vuole indirizzare in un voto contro la casta.
Conclusioni
Il Centro Studi di ReputationUP ha condotto un’analisi dettagliata sulla reputazione online di Javier Milei, candidato alla presidenza di Argentina.
Da questo testo, si possono trarre le seguenti conclusioni:
- Javier Milei vanta una presenza online nettamente superiore ai suoi avversari diretti Massa e Bullrich;
- Le menzioni online su Javier Milei sono passate da 6.12 milioni a 3.17 milioni, con un calo del 48%;
- Tra le keyword più comunemente presenti online, ricorrono tutte quelle che hanno caratterizzato la campagna politica di Javier Milei;
- Per Javier Milei, prevale un sentiment negativo, che riguarda il 29,1% delle menzioni;
- Il sentiment positivo, invece, si attesta intorno al 7,3%;
- Predomina il sentimento dell’affetto, seguito da rabbia e tristezza.
Le controverse posizioni politiche di Javier Milei, rendono difficile una definizione in termini di positivo e negativo della sua reputazione online.
D’altra parte, è innegabile una sua presenza massiccia sui social network.
Questo, come gli esperti di ReputationUP da sempre sostengono, dimostra la sempre più attuale necessità di includere questi mezzi all’interno di una campagna politica.
Come posso gestire e migliorare la mia reputazione online?
Il 60% degli utenti afferma di non fidarsi di persone o imprese che ricevono commenti o recensioni negative